CRONACA DI BADOLATO

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Denunciato per Stalking il genero del Boss Galleli-Macineju
29/12/2021
Denunciato per stalking il sig. Giacomo Nisticò, residente a Badolato in località Chianti (genero del boss Gallelli-macineju, quest'ultimo condannato in cassazione per altri reati e attualmente detenuto avendo egli sposato una delle figlie, così come risulta consultando il Registro Anagrafico di Badolato). I fatti risalirebbero al giugno 2021 quando il Nisticò avrebbe chiesto l'accesso agli atti al comune di Badolato relativamente al casale della tenuta di Pietranera di proprietà dei baroni Gallelli di Badolato. Il Nisticò avrebbe giustificato tale richiesta a “tutela di diritti ed interessi legittimi, al fine di valutare eventuali ipotesi di danno attuale o futuro discendente dagli abusi sul terreno del richiedente, posizionato a valle del terreno su cui insisterebbero presunti abusi”. Ovviamente il comune di Badolato avrebbe negato la richiesta, veduta la carenza di legittimazione e carenza di interesse del Nisticò. La vicenda sarebbe però la prova provata del fatto che la richiesta farebbe parte di un progetto mirato e organizzato al solo fine di coaudiuvare altri famigliari e membri riconducibili al clan Gallelli-macineju, onde vendicarsi delle quattro condanne inflitte dal Tribunale collegiale di Catanzaro nei confronti degli imputati coinvolti nel processo "Pietranera", scaturito dalle indagini della Dda di Catanzaro contro la cosca Gallelli.Macineju. Undici anni di reclusione sono stati infatti comminati a Vincenzo Gallelli e nove a Antonio Gallelli. Francesco Larocca è stato condannato a 7 anni, Giuseppe Caporale (8). Le attività investigative, condotte dalla Squadra mobile di Catanzaro e coordinate dalla Procura distrettuale antimafia, hanno permesso di accertare che il capocosca, il 74enne Vincenzo Gallelli ha imposto, per oltre vent'anni, la "guardiania" sulle proprietà dei baroni Ettore e Lucia Gallelli, rappresentati dall'avvocato Michele Gigliotti, fissando le modalità di sfruttamento dei terreni e costringendo, di anno in anno, gli imprenditori a concederli a pascolo ed erbaggio a propri familiari, nipoti e pronipoti, impedendone così il libero sfruttamento commerciale da parte dei proprietari. Alla luce di questi fatti, dal novembre 2020 membri della cosca Gallelli-macineju molesterebbero i baroni Gallelli di Badolato con atti persecutori contro le loro attività, attraverso appunto denuncie, esposti, richieste di accesso agli atti presso il comune di Badolato, segnalazioni presso ARCEA, l'ASL, l'ASP, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Calabria, e altri enti, strumentalizzando dunque a loro uso e consumo la pubblica amministrazione al solo fine di danneggaire i baroni di Badolato, come infatti provano tutte le altre denunce che gli avvocati dei baroni hanno depositato nelle opportune sedi legali competenti, proprio nei confronti di membri riconducibili al clan Gallelli-macineju. Proprio il sig. Giacomo Nisticò venne arrestato assieme ad altre 7 persone nella detta operazione “Pietranera” all'alba del 07 dicembre 2017. https://www.catanzaroinforma.it/cronaca/2020/11/14/operazione-pietranera-quattro-condanne-e-quattro-assoluzioni/174615/

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