CRONACA DI BADOLATO

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Compie oggi 100 anni la centrale idroelettrica del Romito costruita dai baroni Gallelli di Badolato (1920-2020)
09/12/2020
La Centrale idroelettrica del Romito venne fondata nel 1920 dal barone Pasquale Gallelli (17 gennaio 1866-10 settembre 1946), sindaco di Badolato, e cavaliere della corona d’Italia, nel comune di Isca sullo Ionio, su alcuni terreni di sua proprietà. Egli investì nel nuovo busines dell’energia elettrica i soldi della banca Gallelli fondata il 5 ottobre 1960 dal padre, il barone Giuseppe Lorenzo Gallelli (5 gennaio 1830-14 marzo 1888), latifondista e anch’egli sindaco di Badolato per diciassette anni consecutivi,  anch’egli cavaliere della corona d’Italia. La centrale idroelettrica di famiglia erogava fornitura elettrica al comune di Badolato, Isca, Santa Caterina, e Sant’ Andrea, nonché elettricità a molte aziende e privati cittadini. La fiumara Gallìpari, la più lunga (18 km circa) tra le otto grandi e piccole che scorrono nel territorio di Badolato, è una realtà, non solo geografica, che nel corso dei secoli ha avuto una funzione di tutto rispetto per l’economia e per altri settori della vita delle popolazioni interessate, prime fra tutte quella di Isca Ionio (a nord) e quella di Badolato (a sud) di cui segna i confini territoriali da monte San Nicola, nell’Appennino Calabrese, al mare Ionio. In alto le numerose piccole sorgenti che poi a valle formano un considerevole corso d’acqua che si precipita in due belle cascate, quella del Vitello e quella del Romito, quest’ultima, con un salto di 40 metri, tra le più aggressive e le più belle della Calabria. L’acqua dei due salti ha alimentato, dal 1923 al 1962, la Centrale Idroelettrica del Romito, rimasta ai baroni Gallelli di Badolato fino alla nazionalizzazione a opera dello stato nel 1966. Dopo l'acquisto, lo Stato l'ha dismessa ed è oggi un irriconoscibile rudere da rattristarsi a guardarla. C’è ancora in loco la struttura della condotta forzata, ma nessuno mai s’è preoccupato di prestarle l’attenzione che quale importante reperto storico merita, finalizzate alla valorizzazione dell’intera area anche a fini naturalistici e turistici. Fonte: www.baronigallelli.it

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