CRONACA DI BADOLATO

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Castello Gallelli e la sua Corte
12/09/2024
Sarà per il secondo posto di Badolato tra i borghi più belli d’Italia, sarà per le sue numerose attrattive turistiche e gastronomiche, e per l’acqua cristallina del mar Ionio, o per il nutrito calendario di eventi del comune di Badolato, ma anche quest’estate 2024 come la precedente, i baroni di Badolato hanno ospitato a castello Gallelli la solita piccola corte di amici e parenti, provenienti da ogni parte d’Italia, nonché studiosi, artisti, storici, e uomini di Chiesa di passaggio. Come lo scorso anno, sono infatti esaurite sia le stanze del castello www.castellogallelli.it che tutte le stanze del loro sottostante casale in pietra www.casalecastellogallelli.it Il termine corte designava l’entourage non solo di un sovrano a capo di un Regno, ma anche di un più semplice signore che governava un feudo. In entrambi i casi infatti la corte era composta da sua moglie, i suoi figli, dai suoi cortigiani e servitori, i quali agivano tutti sotto la sua autorità. I castelli generalmente al centro di un feudo, erano sia la residenza del signore, che il centro amministrativo e finanziario sulle sue terre. Ad esempio anche il noto condottiero Bartolomeo Colleoni seguì quella che si potrebbe chiamare una moda rinascimentale, ampliò infatti e abbellì il Castello di Malpaga, ne commissionò gli affreschi a maestri di scuola francese facendone un lussuoso ed elegante ritiro, oltre che centro culturale e politico. Nacque così la sua Corte, testimone di avvenimenti storici e della presenza di grandi personaggi, nonché luogo di delizie in senso tutto rinascimentale. Al castello di Malpaga vennero ospitati, Borso d'Este, i figli di Francesco Sforza, e Carlo il Temerario duca di Borgogna. L’isolamento, detto poi anche buon ritiro, era la consuetudine delle élite al potere, ma ciò non impediva di poter avvicinare il signore, il quale non a caso per segnalare la sua presenza al castello, faceva issare lo stendardo personale sulla torre più alta, accogliendo spesso visitatori e viandanti che chiedevano ospitalità. Inoltre i vincoli matrimoniali avevano tessuto una vera e propria rete tra le diverse piccole, medie, e grandi corti Europee, nelle quali il signore finanziava sia progetti comunali che ordini religiosi. Il ruolo dei cortigiani era determinato dal signore e dalla sua famiglia, e gli amministratori di corte godevano di una certa autonomia, mentre i progetti architettonici e le opere artistiche erano il più delle volte affidati a intermediari competenti. Il prestigio di una corte e del suo signore veniva valutato dalla capacità di saper assoldare i migliori specialisti di cui aveva bisogno in tutti i campi. Gli artisti poi si spostavano da una corte all'altra, il che consentì la diffusione della cultura e dalle sapienza tecnica nei vari campi dello scibile umano. Durante il Rinascimento l'arte di ricevere, ospitare, e intrattenere divenne una consuetudine regolamentata dal Galateo, il quale vide la sua massima applicazione nella società del diciottesimo secolo. Durante il Rinascimento le piccole, medie, e grandi corti italiane, si allearono poi con quelle straniere tramite vincoli matrimoniali, ma quelle italiane si distinsero per le maggiori committenze artistiche, e per il raffinato ambiente umanistico che vi si respirava. La maggior parte dei principi e signori italiani erano condottieri, e fecero fortuna affittando le proprie capacità militari e le proprie truppe ad altre potenze italiane. La ricchezza di alcune corti, come quella di Urbino, derivava essenzialmente da questa attività. Se i giovani principi furono quindi addestrati alle armi, dal 1440 ricevettero anche un'educazione umanistica, mescolando ideali cavallereschi con esempi di politica e strategia militare dell'antichità. Studiavano poi grammatica, retorica, poesia, storia e filosofia, possibilmente in latino, la lingua delle élite colte. Le mogli del signore, la maggior parte dei quali aveva ricevuto anche un'educazione umanistica, avevano tuttavia un ruolo limitato. Come nella corte rinascimentale di Bartolomeo Colleoni, i baroni di Badolato continuano infatti ad ospitare d’estate un nutrito gruppo di amici e parenti, nonchè artisti, studiosi, storici, applicando gli stessi usi, stili, costumi, e consuetudini del saper ricevere, intrattenendo inoltre gli ospiti con l’organizzazione di cacce alla volpe simulate a cavallo, tornei sportivi, e vari altri passatempo da giardino. Quest’anno oltre ai nobili Alessandro e Sergio Benso (cugini materni del barone) nonché il loro nutrito seguito di amici, hanno villeggiato a castello Gallelli anche il barone Stefano Corsi di Turri e la Principessa Fabiola Cenci Bolognetti (quest’ultima discendente da Papa Giovanni X Cenci) genitori della baronessa Isabella Gallelli di Badolato. I cugini Benso sono inoltre membri della prestigiosa Società Torinese Caccia alla volpe simulata a cavallo https://www.torinesecacciaacavallo.com/la-storia-2/e sono i cavalieri dai quali il barone Gallelli ha appreso e importato in Calabria nel 2006 il metodo col quale si organizzano le cacce alla volpe a cavallo, presso castello Benso di Mercenasco www.ilcastellodimercenasco.com Anche quest’ anno Badolato si conferma dunque meta preferita da tutti! Fonte: https://www.annuariodellanobilta.com/

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